Le fortificazioni del Colle di Tenda costituivano il fulcro di un sistema difensivo che dall’area del Colle si dipanava lungo entrambi i versanti dell’alta e media Valle Roya. L’edificazione di forti e caserme fu resa possibile dalla costruzione di ardite strade in quota, ancora oggi percorribili con i fuoristrada. Il tracciato di queste strade militari seguiva in molti tratti il percorso delle antiche mulattiere adoperate dai mercanti per valicare il Colle di Tenda, come la strada che collega Limone con il comune ligure di Monesi, conosciuta come la «Via del Sale».
Da Limone alla Riviera dei Fiori - Distanza: 100 km. - Tempo di percorrenza: 7,50 h
Da Limone si raggiunge il Colle di Tenda (1871 m, palina 340) attraverso Quota 1400; giunti alla prima biforcazione ci si porta a sinistra per seguire la rotabile che sovrasta un ampio vallone, passa attraverso gli impianti sciistici e, scavalcando uno sperone a quota 2105 m, si porta al Colle della Perla, un avvallamento erboso ricoperto ai lati da folte macchie di rododendri. La strada procede in salita al centro del versante per portarsi nuovamente sugli speroni rocciosi che sovrastano l’alto Vallone di S. Giovanni, fino al Colle della Boaria (2102 m, palina 326). Ai lati si trovano avvallamenti chiamati gias, luoghi di raccolta del bestiame. Sul fianco della Testa Ciaudon la rotabile inizia una rapida discesa per portarsi verso la Colla Piana e continuare poi sulle falde meridionali del Monte delle Carsene, al margine settentrionale degli Scevolai, nome che si riferisce al carattere sdrucciolevole delle rocce. Si tratta di un vasto avvallamento di terra nera e grassa solcata da rocce nude e biancastre che nascondono grosse buche ove trovano rifugio le numerose marmotte che popolano questa regione. Si procede al margine di queste rocce biancastre e, scavalcati due costoni, si scende per i dossi rocciosi modellati dall’azione fisica dei ghiacciai e da quella chimica delle acque per giungere infine al Colle dei Signori (2112 m, palina 327), ampia distesa ai piedi del Marguareis. La rotabile si inerpica sul fianco settentrionale del Monte Pertegà. Giunti al Passo di Framargal (2179 m), lo scenario da ogni parte è grandioso. A nordest il gruppo del Marguareis con le sue cime, a est la vallata di Upega e quella di Viozene, a sud la grande visione sul vasto Bosco delle Navette. La strada prosegue in leggera discesa per inoltrarsi, dopo aver superato il Colle delle Vecchie o Selle Vecchie, nella prima abetaia dopo tanti chilometri tra pietraie e terreno erboso. Di qui si procede con un lungo e sinuoso percorso quasi pianeggiante e dal buon fondo stradale sulle falde della Cima del Vescovo, della Cima Velega, del Monte Bertrand, della Cima Missun e della Cima Ventosa, fino a raggiungere la valle di Monesi sulle falde settentrionali del Monte Saccarello.
Si arriva quindi a un bivio, sito presso un punto d’acqua (1830 m); di qui, prendere la rotabile di sinistra (quella di destra, che accorcia di 30 km il percorso fino alla Bassa di Sanson, a causa di alcune frane è percorribile in mountain bike ma non in auto), che scende a Monesi e prosegue poi fino al Colle S. Bernardo (1263 m); seguire quindi la rotabile di destra, che sale sul fianco della Costa Cian Pran e procede sulle pendici del Monte Frontè e della Cima Garlenda per arrivare alla galleria di Colle Garezzo. Superata la galleria, la rotabile prosegue sull’erta fiancata meridionale del Monte Frontè, scavalca la dorsale del Monte Pellegrino e, con un percorso sinuoso, supera le numerose costole che caratterizzano il versante meridionale del Monte Saccarello fino a raggiungere la casermetta della Guardia di Finanza e i casolari di Collardente, nei pressi del confine italo-francese. Superato questo tratto dal fondo stradale assai pietroso si arriva finalmente alla Bassa di Sanson. Di qui, prendendo la rotabile di destra, si scende sino a Briga (La Brigue), da cui si può ritornare a Limone con strada asfaltata.
Si arriva quindi a un bivio, sito presso un punto d’acqua (1830 m); di qui, prendere la rotabile di sinistra (quella di destra, che accorcia di 30 km il percorso fino alla Bassa di Sanson, a causa di alcune frane è percorribile in mountain bike ma non in auto), che scende a Monesi e prosegue poi fino al Colle S. Bernardo (1263 m); seguire quindi la rotabile di destra, che sale sul fianco della Costa Cian Pran e procede sulle pendici del Monte Frontè e della Cima Garlenda per arrivare alla galleria di Colle Garezzo. Superata la galleria, la rotabile prosegue sull’erta fiancata meridionale del Monte Frontè, scavalca la dorsale del Monte Pellegrino e, con un percorso sinuoso, supera le numerose costole che caratterizzano il versante meridionale del Monte Saccarello fino a raggiungere la casermetta della Guardia di Finanza e i casolari di Collardente, nei pressi del confine italo-francese. Superato questo tratto dal fondo stradale assai pietroso si arriva finalmente alla Bassa di Sanson. Di qui, prendendo la rotabile di destra, si scende sino a Briga (La Brigue), da cui si può ritornare a Limone con strada asfaltata.
Se si vuole proseguire verso il mare, prendere la rotabile di sinistra, che si snoda ora sulle falde orientali dei vasti pianori sommitali della Cima di Marta; raggiunta la Porta Bertrand, compie poi un largo giro sul dirupato fianco del Monte Gray e discende con un ardito e impegnativo percorso alla testata di un aspro vallone in direzione del Colle della Melosa. Da qui la strada scende con un dolce pendio fino al Colle di Langan (1127 m). Da questo passo si possono prendere tre direzioni diverse: la rotabile a fondo naturale porta al Monte Ceppo e quindi a Baiardo per poi scendere a Sanremo; invece la strada asfaltata a sinistra scende a Molini di Triora da dove, percorrendo la Valle Argentina, si giunge ad Arma di Taggia; se si gira a destra, la strada, assecondando le sinuosità della Testa del Carmo, scende con ampi giri tra castagneti e uliveti verso Pigna, da cui si raggiunge poi Ventimiglia.